Stefano ha sempre avuto una passione innata per la terra, radicata in un'eredità familiare che risale ai suoi nonni, agricoltori negli anni '60. Dopo essersi laureato in agraria, con un indirizzo enologico presso l’Università di Torino nel 2014, trascorrendo all'interno del ciclo di studi anche due anni all’Università di Bordeaux, Stefano decide di dare vita a un sogno che affonda le radici nella tradizione familiare.
Con circa 2000 mq di terreno, Stefano dedica una parte all’allevamento di lumache, un’attività biologica e sostenibile, realizzata interamente a mano, mentre sviluppa parte di terra per la coltivazione di lavanda e di ulivi. Le prime risposte del mercato sono incoraggianti, e l’azienda inizia a farsi conoscere, persino da ristoranti stellati verso i quali ne diventa fornitore.
Il 2020 porta con sé la pandemia di Covid-19, un evento che rallenta i progetti di Stefano, inclusi quelli legati alla coltivazione della lavanda e degli ulivi. Tuttavia, questa pausa forzata gli offre una nuova consapevolezza: la libertà e la qualità della vita si trovano in un contesto naturale, lontano dallo stress cittadino.
Approfittando del tempo a disposizione, Stefano migliora il suo allevamento di lumache, esplorando applicazioni sia in ambito cosmetico che alimentare. Con determinazione, prosegue la sua visione di un’azienda agricola sostenibile.
Nel 2022, Stefano inizia finalmente a dedicarsi anche alla coltivazione della lavanda. Questa scelta non è solo estetica, ma mira a contribuire alla biodiversità locale, favorendo la presenza di api e impollinatori. Con oltre 7000 piante, Stefano vuole abbellire il territorio e promuovere un ecosistema sano. La lavanda, oltre a essere utilizzata in eventi e matrimoni, diventa un elemento chiave per iniziative sociali, come le cene benefiche ed i percorsi terapeutici per ragazzi autistici, che Stefano realizza insieme all'associazione Piacenza in Blu, mettendo l’impegno dell'azienda agricola al servizio della sua comunità.
Nel 2023, Stefano inizia a piantare gli ulivi, per lui simbolo di resilienza e adattamento al cambiamento climatico.
L'azienda agricola si compone dunque di tutti gli elementi che Stefano aveva da sempre immaginato e grazie ad un sapiente impiego di tradizione e conoscenze agrarie, riesce a sfruttare le nuove condizioni climatiche, continuando a promuovere un equilibrio tra uomo e natura.
Nel 2024, un incontro fortuito con Maurizio, amico di vecchia data, segna un nuovo capitolo per Stefano e la sua azienda. Insieme, decidono di creare Bobbium, un brand che va oltre la vendita dei prodotti agricoli. L’obiettivo è sviluppare un progetto che valorizzi il territorio di Bobbio, abbracciando i principi di sostenibilità e l'approccio “One Health” (clicca qui per saperne di più).
Bobbium inizia a produrre semilavorati e prodotti finiti, come la cosmetica a base di bava di lumaca e un gin artigianale al profumo di lavanda, quasi un’innovazione nel panorama italiano. La ricetta di Stefano esalta tutte le caratteristiche olfattive e gustative della lavanda, puntando a conquistare anche il pubblico più giovane e moderno.
Guardando al futuro, l’azienda agricola di Stefano prevede di organizzare esperienze immersive per far conoscere il territorio e i suoi prodotti, dalla cosmetica al gin "gentile" (come Stefano ama definirlo), passando per l’olio d’oliva e la profumata lavanda. Il brand Bobbium non è solo un’azienda; è una visione che celebra la bellezza delle origini e la potenza della natura, invitando tutti a tornare alle radici, tra montagna e campagna.
Stefano, con la sua visione e il suo impegno, continua a tracciare un percorso innovativo, trasformando il cambiamento climatico in un’opportunità e creando un legame profondo tra la comunità e la terra. La sua storia è un esempio luminoso di come la passione, la tradizione e l’innovazione possano coesistere in armonia.
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